giovedì 3 settembre 2009

L'uomo che non sentiva dolore

L'uomo che non sentiva dolore aveva il vizio di sedersi nudo su vetri rotti, cocci, puntine, falò accesi, fornelletti da campeggio, spilli e lame di ogni tipo.
Finendo regolarmente all'ospedale per le emorragie, con sprezzo e facendo spallucce soleva esclamare: "Tanto non sento un cazzo!"
Gli anni passavano e L'uomo che non sentiva dolore sperimentava su se stesso le cose più assurde per divertire amici e parenti, fino a quando un pomeriggio all'improvviso gridò: "Ahia!".
Si scoprì così che L'uomo che non sentiva dolore, non è che non sentisse dolore, bensì lo avvertiva in ritardo.

lunedì 17 agosto 2009

L'uomo che non aveva nulla da dire

L'Uomo che non aveva nulla da dire un giorno esclamò:

giovedì 13 agosto 2009

L'uomo che soffriva di Déjà vu

Era un tipo equilibrato e nulla lasciava intendere che fosse in pensiero.
Sì, in pensiero. Aveva per la mente tante di quelle scocciature da sentirsi male. Non riusciva a scrollarsi di dosso quell'opprimente sensazione di impotenza, dettata dal continuo ripresentarsi di situazioni già vissute. Dapprima rifiutava l'idea e soleva sostenere che, molto probabilmente, quell'assurdità fosse casuale e saltuaria ma si dovette convincere del contrario quando pagò due volte la stessa multa. -Beh, non c'è nulla di male a sbagliare- si diceva, ma in verità le sensazioni di "déjà vu" continuavano ad ingannarlo in modo insistente, sul treno, in auto, al cinema, al ristorante e addirittura mentre leggeva. Strano, proprio perché lui era un tipo equilibrato e nulla lasciava intendere che fosse in pensiero.Sì, in pensiero. Aveva per la mente tante di quelle scocciature da sentirsi male. Non riusciva a scrollarsi di dosso quell'opprimente sensazione di impotenza, dettata dal continuo ripresentarsi di situazioni già vissute. Dapprima rifiutava l'idea e soleva sostenere che, molto probabilmente, quell'assurdità fosse casuale e saltuaria ma si dovette convincere del contrario quando pagò due volte la stessa multa. -Beh, non c'è nulla di male a sbagliare- si diceva, ma in verità le sensazioni di "déjà vu" continuavano ad ingannarlo in modo insistente, sul treno, in auto, al cinema, al ristorante e addirittura mentre leggeva. Strano, proprio perché lui era un tipo equilibrato e nulla lasciava intendere che fosse in pensiero.Sì, in pensiero. Aveva per la mente tante di quelle scocciature da sentirsi male. Non riusciva a scrollarsi di dosso quell'opprimente sensazione di impotenza, dettata dal continuo ripresentarsi di situazioni già vissute. Dapprima rifiutava l'idea e soleva sostenere che, molto probabilmente, quell'assurdità fosse casuale e saltuaria ma si dovette convincere del contrario quando pagò due volte la stessa multa. -Beh, non c'è nulla di male a sbagliare- si diceva, ma in verità le sensazioni di "déjà vu" continuavano ad ingannarlo in modo insistente, sul treno, in auto, al cinema, al ristorante e addirittura mentre leggeva. Strano, proprio perché lui era...